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Come saranno le stampanti tra qualche anno?

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Come saranno le stampanti tra qualche anno?

Una linea di pensiero piuttosto radicata nell’ultimo periodo riguardante il mondo della stampa è quella secondo la quale essa sia in crisi a causa della sempre più evidente digitalizzazione dei documenti, fattore che porterebbe al sempre minor utilizzo di stampanti, toner e cartucce.

Nonostante questo modo di pensare, tuttavia, è necessario valutare oggettivamente i dati statistici, i quali confermano l’esatto contrario: la stampa è ancora viva e viene frequentemente utilizzata da qualsivoglia tipologia di consumatore, dalle aziende ai privati, date le circa 950 miliardi di pagine stampate ogni anno in Europa.

Spesso si pensa erroneamente che sfruttare i sistemi di messagistica come le e-mail porti ad avere un mondo più green e a salvare più alberi. La realtà è che anche le mail inquinano, basti pensare che una singola e-mail consumi circa 19 gr di CO2.

Ovviamente, la tecnologia e il progresso sta inevitabilmente indirizzando la stampa verso nuovissime soluzioni in grado di cambiarne radicalmente il funzionamento e i campi di applicazione.

Pertanto, viene naturale chiedersi: come saranno le stampanti tra qualche anno?

Se sei anche tu tra coloro che si interrogano su questo delicato e specifico argomento, sei nel posto giusto!

In questo articolo, infatti, analizziamo criticamente il trend del mercato della stampa, cercando di fornire delle previsioni che possano toccare il prossimo futuro legato alle stampanti.

Le tipologie di stampa del futuro: la nanografia

È quasi ormai certo che una delle metodologie di stampa digitale appartenenti al prossimo futuro sarà la nanografia, tecnologia creata e già sommariamente utilizzata da Benny Landa, inventore e progettista di tale innovazione tecnologica.

Ma di cosa si tratta?

Sostanzialmente, è una nanotecnologia che basa il processo di stampa sulla manipolazione della materia su scala atomica e molecolare, dotando il prodotto di stampa di un inchiostro acquoso, denominato Nanoink, adatto per la stampa su imballaggi o packaging di vario tipo.

La particolarità di questo tipo di inchiostro sta nella sua composizione: esso è formato da nanopigmenti dalle dimensioni di pochissime decine di nanometri in grado di assorbire la luce e trasformarla in un alleato per ottenere una stampa brillante ad altissima definizione.

Questo innovativo processo di stampa è anche alla base della cosiddetta Nano-Metallography, ossia la stampa metallizzata nanometrica, la quale permetterà di ottenere stampe più rapide e a costi dimezzati.

Al momento, la nanografia è disponibile per stampe dai grandi formati: il futuro sarà renderla adatta anche ai piccoli formati, trasformando le odierne stampanti in oggetti futuristici.

Le tipologie di stampa del futuro: gli inchiostri eco-friendly

Il tema dell’ambiente e del suo rispetto è già oggi al centro dei dibattiti attivisti e politici; puoi solo immaginare quanto la questione della preservazione dell’ambiente possa incrementare la sua importanza nei prossimi decenni.

È davvero probabile, infatti, che i futuri inchiostri impiegati dalla future stampanti saranno a base acquosa, fattore importante specialmente per i prodotti che necessitano di una stampa personalizzata e che devono entrare in contatto con la pelle umana, come gli imballaggi di generi alimentari o quelli di prodotti per bambini.

Perché gli inchiostri ad acqua potrebbero essere la base del funzionamento delle future stampanti?

Oltre alla loro prominente componente eco-friendly, gli inchiostri ad acqua saranno in grado di apportare vantaggi non indifferenti, tra cui una colorazione brillante anche su materiali non pre-trattati, come il cartone, nonché una bassissima penetrazione nel supporto sul quale verrà applicato l’inchiostro, con conseguente preservazione dell’ambiente.

Le tipologie di stampa del futuro: la stampa 3D

Il prossimo futuro, con ogni probabilità, vedrà una considerevole espansione di una tecnologia oggi già esistente ma poco utilizzata: la stampa 3D.

Considerata da molti parte integrante dell’industria 4.0, la stampa 3D è assolutamente futuribile perché consente di creare oggetti di qualsiasi genere in serie, abbattendo i costi e adattando i processi produttivi in base a questa caratteristica.

Il futuro potrebbe vedere un clamoroso incremento della stampa 3D anche a livello domestico: sempre più persone potranno creare un numero infinito di oggetti, aprendo di fatto nuovissime strade in ambito industriale nel campo dell’edilizia, dell’automazione e soprattutto della medicina.

Quest’ultima area, infatti, sarà con ogni probabilità quella a beneficiare maggiormente della stampa 3D: pensa soltanto a quanto essa può rivoluzionare l’assistenza sanitaria a livello mondiale, con la realizzazione di protesi e dispositivi medici impiegati in ortopedia e nella cardiochirurgia, ma anche di farmaci stampati in 3D per decrementare quelli che sono i costi che le moderne industrie farmaceutiche devono sostenere.

Inoltre, anche il bioprinting, ossia la stampa 3D in combinazione con materiali biologici, può essere la vera avanguardia delle future stampanti, le quali potrebbero essere dotate della capacità di fabbricazione di tessuti umani di semplice fattura per realizzare vere e proprie strutture organiche all’occorrenza.

Insomma, il futuro non è molto distante da noi: basta aspettare e vedere dove l’innovazione tecnologica condurrà l’affascinante mondo della stampa!7

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